I diritti delle donne
Ancora oggi, anche se in modi e forme mutate, resiste
il retaggio culturale e sociale che per secoli ha visto la predominanza della
cultura basata esclusivamente sul punto di vista maschile. Ma dove sono
le donne? Qual è la loro storia? Quali sofferenze e
violenze hanno dovuto patire lungo i secoli? Che ruolo hanno avuto e hanno
nella società? Di quali valori sono portatrici? Che coscienza hanno di se
stesse? Quali battaglie di emancipazione le ha rese protagoniste?
Nell’evoluzione dei diritti umani delle donne di notevole importanza sono state le Conferenze Mondiali delle Donne (Città del Messico 1975; Copenaghen 1980; Nairobi 1985; Pechino 1995) promosse dalla Commissione dell’ONU per i diritti della donna. Le Conferenze hanno prodotto importanti 'Dichiarazioni' e 'Piattaforme d'azione', che hanno definito gli obiettivi politici da raggiungere ed i molti casi gli strumenti tramite i quali conseguirli.
Domande per il confronto in classe
Quale stereotipo e quale ruolo femminile sono presenti
nella nostra società?
Uomini e donne devono avere gli stessi diritti perché sono uguali o diritti diversi perché sono diversi?
Uomini e donne possono svolgere gli stessi ruoli sia in famiglia che sul lavoro perché sono esseri uguali, oppure è meglio che svolgano ruoli diversi basati sulle caratteristiche specifiche (per esempio la forza fisica dell’uomo e l’istinto materno della donna)?
Quali discriminazioni e soprusi vivono ancora le donne nelle diverse parti del mondo?
Leggi e rifletti
“Indubbiamente la vita delle donne oggi è migliorata.
Ma in numerose realtà, la donna vede ancora calpestati i propri diritti. In
paesi come l’India alla donna che si rifiuta di sposare l’uomo che è stato
scelto per lei spetta una punizione orribile. Le viene rovesciato sul viso
dell’acido che corrode la pelle… A questo segue una vita di infelicità e
solitudine: la famiglia la ripudia perché un essere in quelle condizioni, che
ha bisogno di cure, è solo un peso. Le donne cinesi sono state sempre
considerate inferiori all’uomo, costrette ad obbedire in silenzio. Nelle
famiglie più povere la nascita di una bambina invece di un erede maschio era un
evento infausto che si concludeva spesso con l’infanticidio. Per assecondare,
inoltre, i gusti maschili che prediligono i piedi piccoli, le donne, trattate
alla stregua di strumenti di piacere, hanno dovuto subire per secoli la pratica
dolorosa della fasciatura dei piedi. Il marito poi, ovviamente, era imposto
dalla famiglia. In condizioni simili non era loro possibile fuggire al proprio
destino se non con il suicidio. Difficile comunque immaginare qualcosa di più
terribile delle mutilazioni sessuali alle quali sono sottoposte ancora oggi
milioni di donne nel mondo. Le mutilazioni genitali femminili, praticate per motivi
‘rituali’ e non terapeutici, sono di tre tipi: circoncisione; escissione;
infibulazione. Pratiche eseguite a età diverse: in Nigeria sulle neonate, in
Uganda sulle adolescenti, in Somalia sulle bambine”.
(G. Astolfi in Ragazza moderna)
La Bibbia ci presenta la relazione uomo-donna come originaria e originale (Gn 1, 27): la persona umana, creata ad immagine di Dio, è maschio e femmina. In quanto entrambi persona, l’uomo e la donna sono uguali per natura e dignità.
Nel 1988 è uscita la lettera apostolica Mulieris dignitatem di Papa Giovanni Paolo II sulla dignità della donna. La positività della figura femminile trova poi la sua pienezza in Maria, presentata non solo come strumento per la realizzazione della nascita di Gesù, ma come figura di salvezza; con lei ha inizio la nuova e definitiva alleanza di Dio con il suo popolo.
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