Che cos’è amore

Condivido un testo sull’amore del Card. Carlo Maria Martini tratto dal libro Cerco una verità. Parole ai giovani pubblicato nel 1997.
Chiamo amore quell’esperienza intensa,
indimenticabile e inconfondibile che si può fare soltanto nell’incontro con
un’altra persona. Non c’è quindi amore con una cosa astratta, con una virtù.
Non c’è amore solitario. L’amore suppone sempre un altro e si attua in un incontro
concreto. Per questo l’amore ha bisogno di appuntamenti, di scambi, di gesti,
di parole, di doni che, se sono parziali, sono tuttavia simbolo del dono pieno
di una persona ad un’altra.
Amore è dunque incontrare un’altra persona
scambiandosi dei doni, è esperienza in cui si dà qualcosa di sé e c’è più amore
quanto più si dà qualcosa di sé. L’amore è un incontro in cui l’altro ci appare
importante, in un certo senso più importante di me: così importante che, al
limite, io vorrei che lui fosse anche con perdita di me.
Uno scopre di essere innamorato quando si accorge
che l’altro gli è divenuto, in qualche modo, più importante di se stesso. Per
questo l’amore realizza qualcosa che potremmo chiamare un’estasi, un uscire da
sé, dal proprio peccato, dal proprio tornaconto: una sorta di estasi in cui mi
sento tanto più vero e tanto più autentico, tanto più genuinamente io, quanto
più mi dono, mi spendo e non mi appartengo più in esclusiva.
Non c’è quindi nell’amore una perdita dell’io ma
un farsi autentico dell’io nell’uscire da sé verso il tu. Risuona qui la parola
evangelica: “Chi perde la sua vita, la troverà”. Anzi, possiamo dire che il
pericolo mortale dell’amore sta proprio nel catturare la persona dell’altro,
nell’inglobarla nella dinamica dei miei bisogni e dei miei fini, subordinandola
alla volontà di essere io qualcuno. Al posto dell’io per te e del tu per me, al
posto del dare la vita e della capacità di sacrificarsi, subentra un monologo a
senso unico che trasforma l’incontro d’amore in una chiusa e deludente
solitudine.
Il vivere mancati incontri d’amore, l’entrare
nella trappola mortale dell’amore che non si dona, dell’amore che vuole rischi
bassi e interessi alti, sta alla radice di tutti i contrasti tra le persone che
ci sono sulla terra, di tutte le divisioni affettive, di tutte le incapacità di
una creatura di amare un’altra creatura, di tutte le capacità di odiare che
insanguinano il mondo.
tratto da C.M. Martini, Cerco una verità. Parole ai giovani, Piemme, Casale Monferrato 1997