L’influsso dei Vangeli apocrifi nella tradizione cristiana

 

di Michele Contadini

 

Nonostante i Vangeli apocrifi fossero stati esclusi quasi immediatamente dal canone cristiano, tuttavia nel Medioevo non tutti si rassegnarono all’idea che questi testi venissero messi in disparte. È grazie a questa benevolenza che alcuni apocrifi hanno esercitato un influsso ampio sulla dottrina, sulla iconografia e sulla prassi cristiana. Molte cose che, nella tradizione cristiana, vengono date per scontate hanno le loro radici proprio nei Vangeli apocrifi: i nomi dei genitori di Maria, Gioacchino ed Anna venerati dalla Chiesa come santi (rispettivamente il 16 agosto e il 26 luglio); la presentazione di Maria al tempio (ricordata dalla Chiesa il 21 novembre); la nascita di Gesù in una grotta, e la presenza del bue e dell’asinello; i tre re magi e i loro nomi; i nomi dei due malfattori crocifissi con Gesù, Dima e Gesta; il nome del soldato che colpì Gesù con la lancia, Longino; la storia della Veronica. E l’elenco potrebbe allungarsi. 


Hans Hemling, Santa Veronica, 1480, Washington (National Gallery)


L’influsso esercitato dagli apocrifi nell’arte è particolarmente ampio e vistoso così come nella letteratura e oggi nel cinema. Questo dimostra che, nonostante la contrarietà della Chiesa, la letteratura apocrifa, lungo i secoli, ha goduto di molte simpatie tanto che anche la Chiesa ha dovuto farci i conti. 

I Vangeli apocrifi raccolgono i loro racconti attorno ad alcune tematiche. Una raccolta di essi, per esempio, è nota come “Vangeli dell’infanzia” perché vuole far conoscere questo periodo della vita di Gesù. Tra questi è il Vangelo apocrifo dello Pseudo-Tommaso, un testo greco del XIV-XV sec. d. C., trovato presso il monastero del Sinai e conosciuto con il titolo I fatti dell’infanzia del Signore. Eccone un brano:

“Quando aveva sei anni, Maria, sua madre, lo mandò ad attingere acqua alla fontana. Ma mentre egli vi si recava, la sua brocca si ruppe. Egli allora, giunto alla fontana, stese il mantello che aveva indosso e prendendo acqua alla fontana lo riempì, lo prese su e portò l’acqua a sua madre. E quella, vedendo ciò, fu meravigliata e abbracciandolo lo baciò.” (da I Vangeli apocrifi. Il Vangelo apocrifo dello Pseudo-Tommaso, IX, a cura di M. Craveri, Einaudi, Torino 1990, pag. 48).

 

Tratto da Michele Contadini, Itinerari 2.0, Elledici, Torino 2019, espansioni online, Lezione 26