Viandante sul mare di nebbia


di Renato Manganotti e Nicola Incampo

La società contemporanea pare oggi affidarsi solo alla dimensione orizzontale della vita, dimenticando la dimensione verticale, quella dello spirito.

Caspar David Friedrich (1774-1840), pittore romantico di origine tedesca, attraverso la sua pittura, tra gli altri temi, è appunto preoccupato di far recuperare la dimensione spirituale della vita.

In particolare, nel dipinto Viandante sul mare di nebbia, l’artista esprime la  naturale esperienza contemplativa dell’uomo di fronte al mistero della vita. In questo quadro viene presentato un uomo che, visto di spalle su una cima rocciosa, guarda il paesaggio avvolto dalla nebbia mattutina che sfuma all’orizzonte. 

Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, 1818, Amburgo (Kunsthalle)


È un’immagine che richiama il senso di vertigine che prova spesso l’uomo di fronte alla vita e ai suoi perché. Infatti la nebbia, che sta davanti all’uomo, appare quasi come un mare tempestoso da cui emergono come isole le cime delle montagne, metafora di tutte le domande esistenziali.

L’uomo, nell’ammirare questo spettacolo, offre il confronto tra la piccolezza della dimensione umana e la grandezza della natura creata da Dio. Egli è raffigurato di spalle, così coloro che guardano il quadro si ritrovano a condividere il suo punto di vista e il suo stato d’animo: il sentimento misto di sgomento e meraviglia di fronte all’immensità dell’universo, che rimanda a Dio.


tratto da R. Manganotti – N. Incampo, Il nuovo Tiberiade. Corso di Religione cattolica per la scuola secondaria di secondo grado, Editrice La Scuola, Brescia 2017, pag. 251